La fornace

[...]Ritornando al Pievano Don Viglianco i vecchi raccontarono che gestì pure la fornace per mezzo di altre persone parenti e non parenti, e poi forse per qualche fastidio o dissesto la vendesse ad altri.

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Poi venne demolita restando solo più una ciminiera abbattuta poi nel 1945 per utilizzarne i mattoni dall'affittavolo Fenoglio di Bagnolo, che fu l’ultimo, avendo poi compresa la terra a quella della cascina fino al 1959 quando la tenni per il parroco per avere la legna da ardere e a conduzione diretta, pagando mano d'opera.

La negativa esperienza personale circa gli affari o commercio o l'industria, poco confacenti al nostro ministero servì di guida a Don Viglianco a non aderire alla Cassa Rurale di Bagnolo, anzi a dissuadere altri dall'aderirvi. [...]

tratto da «Memoriale di Vita Parrocchiale Del  Sac.te Don Bianco Luigi Pievano di S. Giovanni Evangelista»